C’è chi non lo prende in considerazione e chi, invece, ne approfitta ogni 3x2. Ci sono anche quelli che lo usano nel modo giusto, strategico, perché ne hanno capito perfettamente la funzione. Stiamo parlando dell’hashtag, la famosa etichetta che fino a poco tempo fa spopolava solo tra gli utenti di Twitter…
L’Hashtag è una parola (ma all'occorrenza anche più di una) preceduta dal cancelletto #. Non è nato come molti pensano con Twitter, meglio dire che l’uccellino ha solo contribuito con i suoi cinguettii a renderlo famoso fino a farlo spopolare anche su Instagram (2011) e Facebook (2013). L’hashtag compare infatti per la prima volta nelle Internet Realy Chat per etichettare – e rintracciare - con una semplice parola chiave un argomento di interesse per gli utenti.
Uno strumento di ricerca a tutti gli effetti, dunque. È questa la sua funzione principale, ancor prima del suo carattere virale sui social network.
Non esiste un decalogo ufficiale su come creare un hashtag ma vista la sua funzione di ricerca è facile capire che deve essere quanto più semplice e diretto possibile. Non banale ma nemmeno troppo astruso. Inutile creare hashtag chilometrici (a volte ci sono dentro vere e proprie frasi) o infilarne uno ogni due o tre parole. Non pensate solo a come stupire, pensate all’hashtag giusto per farvi trovare!
Noi di consigli ci sentiamo di darne sostanzialmente due a riguardo:
Ma come si crea un hashtag? Abbiamo già detto nella sua definizione che l’hashtag è una parola preceduta dal simbolo del cancelletto, un’associazione che permette di creare un’etichetta all'intero contenuto.
E qui bisogna fare attenzione: dopo il cancelletto possono essere utilizzati solo lettere e numeri, nessun carattere speciale né spazio. La punteggiatura, come lo spazio, interrompono di fatto l’hashtag. Nel caso il vostro hashtag sia formato da più parole, per facilitare la leggibilità, potreste limitarvi a scrivere ogni parola con l’iniziale maiuscola: #DeepStudio #StrategieDiMarketing.
Avete mai sentito parlare di UX (User Experience)? Quante volte navigando tra le pagine dei siti web avete imprecato per un percorso troppo lungo e macchinoso di un’operazione che poteva essere semplice e immediata, finendo per rinunciare e addirittura spegnere il pc. Quante volte vi siete persi nel labirinto di un sito web mentre stavate cercando qualcosa, senza riuscire ad andare avanti o tornare indietro. E magari avete pensato che la colpa fosse vostra, della vostra poca confidenza con gli strumenti informatici.
Oggi parliamo di social. Oggi parliamo di Twitter. Sì, perché non ci sono solo i siti web, le campagne di advertising e la SEO ad influenzare il successo di un’azienda sul web. Terreno fertile si trova anche nei social network, lì dove milioni di utenti circolano e sostano durante la giornata il più delle volte per svago. Ed è proprio lì che è possibile intercettare i bisogni dei consumatori 2.0, quelli dal web facile che ormai hanno abbandonato l’idea di prendere l’auto e fare un giro in negozio per guardare negli occhi il commesso dispensatore di buoni consigli.
Lo abbiamo detto tante volte, il web è uno strumento capace di allargare gli orizzonti di ogni tipo di business se fatto nel modo corretto e se sei un imprenditore che vuole emergere, espandersi e consolidare la sua posizione, non puoi ignorarlo perché oltre a non guadagnare… perdi!
Partiamo subito dall'inizio, partiamo con il dire cos'è una landing page. Una landing page è una pagina web, letteralmente pagina di atterraggio, progettata per rispondere in modo efficace ai bisogni di un target.
Il mondo dei social network non è solo svago, pettegolezzo e condivisione virale. Se usati in una corretta strategia di social marketing, per la tua azienda possono diventare terreno fertile di nuove opportunità.
Hai mai sentito parlare di parole chiave? Sono le più famose, in inglese, Keywords… e non sono altro che le parole che digitiamo su Google quando vogliamo trovare delle risposte alle nostre domande, informazioni su un determinato argomento o prodotto/servizio.
Oggi parliamo di Brand Awereness una parolina che fa parte del dizionario di base della lingua del web marketing e che è altrettanto importante quanto le più comuni SEO, Google Adwords, Social Media, User Experience e User Design.
Hai presente il passaparola? Non il giochino ma il diffondersi dello stato di soddisfazione, o insoddisfazione, di una certa esperienza sotto forma di consiglio… Ecco, quando pensi alla brand reputation pensa al passaparola.
C’è chi non lo prende in considerazione e chi, invece, ne approfitta ogni 3x2. Ci sono anche quelli che lo usano nel modo giusto, strategico, perché ne hanno capito perfettamente la funzione. Stiamo parlando dell’hashtag, la famosa etichetta che fino a poco tempo fa spopolava solo tra gli utenti di Twitter…
Sono ormai lontani i tempi in cui il ragioniere era costretto, carta e penna alla mano, ad aprire e chiudere mastrini contabili per la partita doppia; a protocollare preventivi, ordini e fatture su registri cartacei; a catalogare clienti e fornitori in pesanti faldoni.
Quant'è importante avere un sito web aziendale al giorno d’oggi lo sappiamo già. E se fai parte della piccolissima percentuale che ancora non lo sa – o finge di non saperlo - bastano poche parole per riassumere il concetto: tu non esisti, la tua azienda non esiste. Sul web, ovvio… ma oggi, nel 2018, il web è la piazza principale del mercato.
Molte volte sentiamo parlare - in modo errato - di SEO e SEM, come se l’uno escludesse l’altro. E invece no, perché la SEO non è altro che una delle attività della SEM.
Abbiamo già dato una definizione di e-mail marketing e spiegato a grandi linee quali sono gli step principali per integrarla in una strategia di web marketing di successo. Ora passiamo ai vantaggi che questo strumento porta con sé.
Sentiamo parlare di SEO - Search Engine Optimization - ovunque, della sua importanza nelle strategie di web marketing di un’azienda che mira a farsi spazio nel mercato del web; sappiamo che consiste nell'ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca, uno su tutti Google… ma come si fa la SEO?
Attenzione, chiariamo subito una cosa. Non basta mettersi davanti al pc e iniziare a mandare e-mail alla cieca con contenuti promozionali.
Cos'è il web marketing? In poche parole potremmo definirlo come il marketing tradizionale applicato ai canali web. Non solo, semplice, pubblicità su Internet dunque.