Partiamo subito dall'inizio, partiamo con il dire cos'è una landing page. Una landing page è una pagina web, letteralmente pagina di atterraggio, progettata per rispondere in modo efficace ai bisogni di un target.
Già che ci siamo, chiariamo due punti importanti prima di passare oltre la semplice definizione. Si parla di pagina di atterraggio, o anche pagina di destinazione, perché è la pagina dove atterrano gli utenti dopo essere stati intercettati e coinvolti da un annuncio pubblicitario; si parla di target perché, come ogni azione strategica, non è mai rivolta a una massa indefinita di persone ma a dei profili ben precisi. Se hai una toelettatura per cani a Milano, a cosa ti serve rivolgerti ai quattro zampe di Roma?
L’obiettivo di una landing page è quello di accogliere il nuovo ospite e gestire nel migliore dei modi il bisogno di informazioni, per arrivare a una conseguente naturale conversione tramite una call to action ben precisa.
Cos'è la conversione? È la finalità della landing page, che può andare dall'acquisto diretto di un prodotto/servizio, alla compilazione di un modulo di contatto per raccogliere l'indirizzo e-mail e i dati personali di un contatto per veicolare i contenuti promozionali e informativi dell’azienda.
La call to action, per dirla con parole semplici, è il pulsante che invita all'azione attraverso un semplice click. Sembrerebbe un dettaglio di poco conto, ma non è così. Anche la call to action ha il suo perché e i suoi dettami di cui parleremo più avanti. In questo post ci limitiamo ad anticipare che, a livello grafico, deve essere in netto contrasto con il resto della pagina, quasi con un effetto “pugno in un’occhio”. Insomma, non deve mimetizzarsi ma essere protagonista!
Il tipo di landing page si definisce in base all'obiettivo della conversione: se la finalità è quella di acquisire dei dati di contatto si parla di Squeeze page, nel caso contrario ci troviamo di fronte a delle vere e proprie Sales Page.
Di sicuro la squeeze page è tra i tipi di landing page più comuni e diffusi, perché studiata per fare lead generation, ovvero generare contatti.
La lead generation è una strategia del web marketing che mira a trasformare un semplice utente in contatto, per portarlo in un momento successivo - dopo un rapporto a tratti epistolare- alla vendita.
Quante volte ti sarà capitato di cercare delle informazioni ed essere catapultato in una pagina che metteva a disposizione risorse gratuite quali ebook, dispense o video gratuiti? Se ci pensi bene, ognuna di queste pagine aveva un form di contatto da compilare con i tuoi dati per poter accedere ai contenuti.
Ecco, il form di contatto. Il protagonista principale della squeeze page, insieme alla call to action, che non deve passare inosservato ma essere ben visibile!
Cosa vuol dire squeeze? Spremere, comprime. Lascio a te ogni interpretazione...
Ma come abbiamo già anticipato la laed generation non è il solo obiettivo di conversione di una landing page. Per alcune categorie di prodotti o servizi l’obiettivo diretto è quello della vendita. E queste pagine le riconosci subito: non hanno nessun form di contatto con richiesta dati ma una call to action ben precisa che invita a comprare il prodotto, senza lasciare nulla all'immaginazione: acquista ora, paga subito, metti nel carrello, vai alla cassa.
Lì non hai altra scelta se non quella di prendere la carta di credito e comprare.
Come si crea una landing page efficace? Quali sono gli elementi che decretano il successo di una landing page?
Avete mai sentito parlare di UX (User Experience)? Quante volte navigando tra le pagine dei siti web avete imprecato per un percorso troppo lungo e macchinoso di un’operazione che poteva essere semplice e immediata, finendo per rinunciare e addirittura spegnere il pc. Quante volte vi siete persi nel labirinto di un sito web mentre stavate cercando qualcosa, senza riuscire ad andare avanti o tornare indietro. E magari avete pensato che la colpa fosse vostra, della vostra poca confidenza con gli strumenti informatici.
Oggi parliamo di social. Oggi parliamo di Twitter. Sì, perché non ci sono solo i siti web, le campagne di advertising e la SEO ad influenzare il successo di un’azienda sul web. Terreno fertile si trova anche nei social network, lì dove milioni di utenti circolano e sostano durante la giornata il più delle volte per svago. Ed è proprio lì che è possibile intercettare i bisogni dei consumatori 2.0, quelli dal web facile che ormai hanno abbandonato l’idea di prendere l’auto e fare un giro in negozio per guardare negli occhi il commesso dispensatore di buoni consigli.
Lo abbiamo detto tante volte, il web è uno strumento capace di allargare gli orizzonti di ogni tipo di business se fatto nel modo corretto e se sei un imprenditore che vuole emergere, espandersi e consolidare la sua posizione, non puoi ignorarlo perché oltre a non guadagnare… perdi!
Partiamo subito dall'inizio, partiamo con il dire cos'è una landing page. Una landing page è una pagina web, letteralmente pagina di atterraggio, progettata per rispondere in modo efficace ai bisogni di un target.
Il mondo dei social network non è solo svago, pettegolezzo e condivisione virale. Se usati in una corretta strategia di social marketing, per la tua azienda possono diventare terreno fertile di nuove opportunità.
Hai mai sentito parlare di parole chiave? Sono le più famose, in inglese, Keywords… e non sono altro che le parole che digitiamo su Google quando vogliamo trovare delle risposte alle nostre domande, informazioni su un determinato argomento o prodotto/servizio.
Oggi parliamo di Brand Awereness una parolina che fa parte del dizionario di base della lingua del web marketing e che è altrettanto importante quanto le più comuni SEO, Google Adwords, Social Media, User Experience e User Design.
Hai presente il passaparola? Non il giochino ma il diffondersi dello stato di soddisfazione, o insoddisfazione, di una certa esperienza sotto forma di consiglio… Ecco, quando pensi alla brand reputation pensa al passaparola.
C’è chi non lo prende in considerazione e chi, invece, ne approfitta ogni 3x2. Ci sono anche quelli che lo usano nel modo giusto, strategico, perché ne hanno capito perfettamente la funzione. Stiamo parlando dell’hashtag, la famosa etichetta che fino a poco tempo fa spopolava solo tra gli utenti di Twitter…
Sono ormai lontani i tempi in cui il ragioniere era costretto, carta e penna alla mano, ad aprire e chiudere mastrini contabili per la partita doppia; a protocollare preventivi, ordini e fatture su registri cartacei; a catalogare clienti e fornitori in pesanti faldoni.
Quant'è importante avere un sito web aziendale al giorno d’oggi lo sappiamo già. E se fai parte della piccolissima percentuale che ancora non lo sa – o finge di non saperlo - bastano poche parole per riassumere il concetto: tu non esisti, la tua azienda non esiste. Sul web, ovvio… ma oggi, nel 2018, il web è la piazza principale del mercato.
Molte volte sentiamo parlare - in modo errato - di SEO e SEM, come se l’uno escludesse l’altro. E invece no, perché la SEO non è altro che una delle attività della SEM.
Abbiamo già dato una definizione di e-mail marketing e spiegato a grandi linee quali sono gli step principali per integrarla in una strategia di web marketing di successo. Ora passiamo ai vantaggi che questo strumento porta con sé.
Sentiamo parlare di SEO - Search Engine Optimization - ovunque, della sua importanza nelle strategie di web marketing di un’azienda che mira a farsi spazio nel mercato del web; sappiamo che consiste nell'ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca, uno su tutti Google… ma come si fa la SEO?
Attenzione, chiariamo subito una cosa. Non basta mettersi davanti al pc e iniziare a mandare e-mail alla cieca con contenuti promozionali.
Cos'è il web marketing? In poche parole potremmo definirlo come il marketing tradizionale applicato ai canali web. Non solo, semplice, pubblicità su Internet dunque.